Museo di Fotografia Contemporanea italia Villa Ghirlanda, via Frova 10 Cinisello Balsamo 20092 Milano Italie
La sala della collezione permanente del Museo di Fotografia Contemporanea presenta 80 fotografie insieme a materiali di documentazione, realizzate da Federico Patellani durante un viaggio di sei mesi in America Centrale, compiuto nel 1956. Verrà presentato anche un estratto di 20’ del documentario America pagana.
Il materiale in mostra proviene dall’archivio personale di Bianca Lattuada, sorella del regista Alberto Lattuada con il quale Patellani ha molto collaborato, e fa parte di un più ampio insieme di 460 fotografie che Marina Marchesi Lattuada, figlia di Bianca Lattuada, ha donato al Museo di Fotografia Contemporanea, che già conserva il grande fondo fotografico di Federico Patellani, comprendente l’archivio dei negativi, dei provini, delle diapositive, molte stampe, riviste e importanti materiali di studio.
La mostra, già presentata nel maggio 2008 presso la Fondazione Corrente di Milano, viene riproposta in una versione più ampia dal Museo di Fotografia Contemporanea in occasione di questa importante donazione.
Nel 1956 Federico Patellani, fra i più noti fotogiornalisti italiani, e Aldo Buzzi, in quegli anni sceneggiatore, scenografo e consulente di Lattuada e Fellini, qui regista per la prima volta, intraprendono un lungo viaggio nei paesi del Centro America per girare un documentario. Della troupe fanno parte anche Bianca Lattuada e l’operatore Hugo Chiesa. Partendo da Vera Cruz, il documentario ripercorre a ritroso il cammino della civiltà Maya, mostrando i luoghi, illustrando i monumenti, rievocando le vicende. Nel filmato sono inseriti quattro brevi racconti, che mescolano realtà documentaristica e episodi scritti da autori locali e interpretati da attori non professionisti.
Federico Patellani firma la regia del documentario insieme ad Aldo Buzzi e realizza un poderoso reportage fotografico che verrà pubblicato a puntate da Epoca nel 1957.
Scrive Aldo Buzzi a proposito di America Pagana:
“Un viaggio di diecimila chilometri realizzato anche con l'aiuto generoso di Vittorio Polli, industriale e scrittore bergamasco: Messico, Guatemala, El Salvador, Honduras, Nicaragua, Costa Rica, Panama, Ecuador, Paesi tutti di lingua spagnola ma inaspettatamente diversissimi fra loro e anche per questo interessanti da percorrere uno dopo l'altro, passando da una democrazia a una dittatura, a un Paese che abolisce l'esercito, ai loro abitanti indios, bianchi e neri, discendenti dei lavoratori del canale di Panama. Il documentario, interrotto da quattro brevi racconti di scrittori del posto, letti, sceneggiati e realizzati al momento, termina con l'inizio della stagione delle piogge che battono con grande fracasso sui tetti di lamiera ondulata.”