VASCO ASCOLINI
Palazzo Magnani Ufficio Stampa Palazzo Magnani 42100 Reggio Emilia Italie
LA MOSTRA DI
VASCO ASCOLINI
a Palazzo Magnani
APERTA ANCHE IL 1° GENNAIO
Palazzo Magnani fino al 10 febbario 2008 dedica un'importante e vasta mostra antologica al fotografo Vasco Ascolini. L'esposizione presenta 250 immagini che documentano l'intera stagione creativa di Ascolini e celebra anche il settantesimo compleanno dell'autore. E' curata da Sandro Parmiggiani e promossa dalla Provincia di Reggio Emilia con il contributo della Fondazione Pietro Manodori e di CCPL di Reggio Emilia.
Vasco Ascolini è attivo dalla metà degli anni Sessanta, e deve la sua iniziale notorietà alle fotografie realizzate negli anni Settanta ed Ottanta per il Teatro Municipale della città natale: immagini di volti e corpi di danzatori e mimi che emergono come sculture dal buio, colti in un frammento che irrompe nello spazio dell'immagine, avvolti in un nero profondo, impenetrabile, che caratterizzerà tutta la sua futura produzione. Il favore incontrato da queste immagini è testimoniato dall'esposizione personale che, nel 1985, Ascolini tiene al Lincoln Center di New York.
La mostra rispetta i seguenti orari di apertura: tutti i giorni dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Il primo giorno del prossimo anno, martedì 1° gennaio 2008 la mostra sarà aperta solamente al pomeriggio (dalle 15 alle 19). E' disponibile in bookshop il catalogo di mostra edito dall'Editore Skira di Milano, di 240 pagine, che riproduce quasi trecento immagini e contiene testi di Sandro Parmiggiani e Fred Licht, e una vasta antologia critica che riporta i testi fondamentali dedicati al lavoro di Ascolini, tra i quali quelli di Ernst Hans Gombrich, di Jacques Le Goff e di Aaron Scharf. Il catalogo è in vendita al prezzo speciale di Euro 32,00.
A partire dalla fine degli anni Ottanta, soggetto delle fotografie di Ascolini diventano gli scorci silenziosi e deserti delle città d'arte, le sculture nei musei e nei parchi, le antiche rovine, i reperti della follia e degli studi sullo squilibrio mentale colti negli ex-manicomi o in gabinetti scientifici, fino ai lavori più recenti: fotografie in copia unica, "sperimentali", ottenute attraverso un intervento diretto (bruciature, graffiature) sul negativo, che rivisitano il tema dell'onirico e del fantastico, dal quale Ascolini, attraverso la lettura costante dell'opera di Borges, si sente particolarmente attratto.
In tutta la produzione degli ultimi vent'anni, Ascolini è rimasto fedele alle caratteristiche dell'esordio: fotografie in cui un'ombra cupa, nerissima, ha invaso parte dello spazio o si è insinuata, come una lama, dentro il corpo dell'immagine, che così si fa portatrice di un mistero e di una vertigine che meglio ci svelano, attraverso l'invisibilità di una parte, ciò che emerge nella luce e, per converso, sollecitano il nostro immaginario a pensare ciò che si cela nell'ombra. Altrettanto importanti sono i tagli volutamente asimmetrici adottati da Ascolini: frammenti che sono il presagio di un'assenza o di una presenza che sta per rivelarsi.
Particolarmente significative, nell'attività di Ascolini, sono state le numerose committenze pubbliche affidategli, soprattutto in Francia - nel 2000 Ascolini viene nominato "Chevalier de l'Ordre des Arts et des Lettres" della Repubblica di Francia -, le quali hanno dato origine a numerose mostre personali. Ad Arles riceve nel 1990 l'incarico di fotografare la città - il lavoro viene presentato l'anno dopo ai Rencontres d'Arles, in un'esposizione personale intitolata Vasco Ascolini. Arles -; a Parigi, gli vengono successivamente affidati gli incarichi di fotografare gli interni e gli esterni del Musée Carnavalet, le sculture del Musée Rodin (sedi di Parigi e di Meudon) e del Musée du Louvre, il Parc de Saint-Cloud, il Parc Royal e i Jardins des Tuileries, l'Ecole Nationale des Beaux Arts. Realizza pure cicli fotografici al Musée Réattu di Arles, al castello e ai giardini di Versailles, all'Abbaye de Roseland e alla città vecchia di Nizza (incarico della Municipalité di Nizza), al Château de Châteaudun. In Italia, riceve committenze dai Comuni di Aosta e di San Giovanni in Persiceto (Bologna), dalla Soprintendenza Archeologica di Pompei e dal Comune di Mantova. Ascolini ha tenuto importanti mostre personali in musei e spazi espositivi d'Italia, Francia, Stati Uniti d'America, Canada, Finlandia, Portogallo, Grecia, Svizzera, Egitto; ha pure partecipato a varie mostre collettive in molti paesi, e le sue fotografie sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private.