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Territoires

Vendredi 03 Août 2012 15:13:22 par actuphoto dans Expositions

Expositions du 28/10/2007 au 24/11/2007 Terminé

Galleria Cons Arc Via F.Borromini 2 CH-6830 CHIASSO Italie

simon brazzola giuseppe chietera sandro grandinetti gianfranco ragno L'esposizione collettiva Territoires vuole essere un episodio di esperienze estetiche legate al territorio ticinese da parte di quattro giovani fotografi locali. Un territorio che, nel senso più ampio del termine, abbandona la sua dimensione fisica per diventare campo e narrazione di identità. Tutti e quattro gli autori, in tempi e modalità eterogenee, hanno indagato la realtà fisica circostante come forma in perenne trasformazione seguendo, attraverso la fotografia e il suo diversificato utilizzo, dei progetti che appaiono sempre in fieri, in divenire. Confrontarsi con il paesaggio porta luce sul confine labile tra esterno e interno, sempre più precario, per configurarsi, in ultima analisi, come una questione di identità. Un rapporto conflittuale tra corpo, individuo e invasioni di segni, la mancanza di unità alla base dell'esperienza quotidiana contemporanea è da sempre soggetto di Sandro Grandinetti: ovunque volgiamo lo sguardo, il campo visivo e concettuale è soggetto ad un invasione di messaggi e segni. Partendo da posizioni vicine a Baudrillard, sulla uccisione della realtà da parte dei media, Grandinetti offre una riconciliazione possibile con essi che parte da un recupero e restauro sensoriale dello spazio, compiendo un percorso a ritroso, abbandonando la virtualità, servendosi di un asse stradale come un perno morale di questa impresa. Il mondo è uno scenario aperto a tutte le nostre possibili proiezioni: la città ne è uno dei teatri, fatto di quinte in parte fisse in parte in perenne trasformazione – su questo tema si indirizzano le fotografie di Giuseppe Chietera. Autore che, muovendosi all'interno di precise zone di Locarno, ha la possibilità di sviluppare diversi registi e giocare ruoli anche opposti nel sperimentare un linguaggio fotografico. Cosi come appare nei due lavori presentati in questa occasione, colti in due fasi di elaborazione volutamente distinte, il territorio si presenta sulla scena sempre mutevole, attraverso episodi di sceneggiature urbane, racconti e dialoghi ancora da sviluppare. In una minuziosa e riservata ricerca dell'elemento colore, il ripensamento continuo è un tratto peculiare di Simon Brazzola. Una ricerca che suggerisce ampi spazi di riflessione, vuoti e pieni, ritorni ed assenze. Non conta tanto la partecipazione estetica quanto quella emotiva del paesaggio: l'esperienza fotografica è spazio di riconquista, di ritrovamento: la fatica non appartiene allo scatto, bensì all'attesa e la riflessione che il risultato ripropone. Utilizzando amatorialmente una superata macchina fotografica, da sempre strumento di narrazione personale, Gian Franco Ragno vive il conflitto tra vicende personali e la dimensione storica, ed, in questo caso, l'incendio di un luogo di culto ebraico a Lugano, tra l'incubo dell'indicibile ed i dubbi sul valore dell'immagine in forma di testimonianza. Ne consegue un altro tema che si sviluppa intorno alla riproposizione del negativo, che non vorrebbe essere ingigantito, urlato, perché nella sua forma e realtà fisica risiede la sua autenticità di traccia, la sua verità.
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