Sono attratto dai luoghi del vivere di tutti i giorni.
Luoghi normali, visti (anzi non visti) solo di passaggio. Luoghi che non lasciano traccia sulle retine delle persone, come fossero invisibili.
Mi piace camminare lungo strade periferiche o nelle zone industriali, posare il mio sguardo sulle fabbriche dismesse. La mente si rilassa e ragiona libera. Guardare tutto questo dal mirino della macchina fotografica riporta in vita luoghi senza tempo, ne denuncia il degrado da “terra senza uomini”, la lontananza delle istituzioni, la morsa di una crisi incomprensibile quanto dolorosa e cinica.
La mia è una ricerca sulla bellezza. La bellezza la cogli meglio nella sua assenza, quando la nascondi o ne fai vedere solo la parte che viene da un tempo lontano. Un bello costruito da uomini di duemila anni fa: Paestum, necropoli della Magna Grecia in provincia di Salerno nel sud della penisola italiana. Pompei, che è sopravvissuta all’eruzione del Vesuvio del 79 dc. ma che crolla sotto i colpi del disinteresse totale dello stato italiano nel suo immenso partrimonio artistico e culturale.
Mi piace fotografare le città, cercare una simbiosi tra me e la solitudine di spazi che non conosco.
La mia fotografia è un tentativo di esistere, la possibilità di essere.
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I am attracted to places of living everyday .
Normal places, seen (or rather not seen ) just passing through. Places that leave no trace on the retina of the people, as if they were invisible.
I love walking along suburban streets or in industrial areas, lay my eyes on the abandoned factories. Watching all this from the viewfinder of the camera brings to life timeless places, denounces the deterioration from the "land without men," the remoteness of the institutions, the grip of a crisis incomprehensible how painful and cynical .