Simonetta Caruso - Cenni biografici
Nasce a L'Aquila nel marzo del 1965.
Fin da bambina si appassiona alla fotografia. A quattordici anni suo padre le regala una vecchia Exacta manuale e senza esposimetro.
Per diversi anni segue gli insegnamenti di un vecchio fotografo del luogo.
Approfondisce gli studi presso l'Istituto Europeo di Design di Roma dove si diploma, in Fotografia, nel 1987.
Inizia a lavorare come professionista tra Roma e la sua città di origine.
Per la seconda edizione della Biennale di Architettura Arte e Design «La Pietra Svelata» ideata dall'Arch. Andrea Taddei realizza una documentazione dei principali siti storici del territorio abruzzese pubblicata sul catalogo dedicato.
Segue per diversi anni la compagnia di danza Katà di Romina Masi e Paola Ruggeri per indagare il corpo e il movimento.
Partecipa a diverse esposizioni in centro Italia. Nel 1997, in occasione del Premio Città di Atri, assegnato a Francesco Cito, espone una riflessione sulla figura della donna nel mondo del lavoro.
Nel Maggio del 2007 partecipa a «Slideluck Potshow» ideato da Casey Kelbaugh ed espone presso il Teatro Primo Studio di Milano.
Nel Febbraio 2008 viene selezionata per partecipare a «Prima Visione 2007 - Fotografie di un anno da Milano e dal mondo« a cura di Roberto Mutti ed espone presso la Galleria Bel Vedere di Milano.
Nel Settembre 09 partecipa al Premio Fotografico 2009 TAU VISUAL Associazione Nazionale Fotografi Professionisti» come «autore ammesso».
Vive e lavora come fotografa freelance a Milano.
La sua ricerca
Nei suoi lavori indaga l'animo umano e le vicende che lo riguardano.
Le sue immagini sono storie e percorsi di vita, luoghi, inquietudini e ricerche attorno all'uomo.
Immagini che riconducono alla ricerca del rapporto profondo che lega l'uomo alla vita, alla morte prestando una particolare attenzione alla propria e a quella degli altri.